Da: "Canzona di Bacco" - Lorenzo de' Medici
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza." ...
La Canzona di Bacco fu composta dal Magnifico Signore di Firenze in occasione del carnevale.
Questo è uno dei canti che descrive il Dio del vino il quale avanza, accompagnato dalla sposa Arianna seguito da satiri, ninfe ed altri personaggi.
Dalla lettura seppur breve di questa parte della Canzona, si evince come il tema della fugacità del tempo
venga piegato ad un significato edonistico: l'appello a godere, finchè si è in tempo, i piaceri della vita.
Ma non sembra a Voi tutti che questo edonismo sia venato di malinconia?
Questo richiamo all'ebrezza, alla superficialità, al dover cogliere i frutti della buona sorte che la vita ci
offre quotidianamente ci rende immancabilmente consapevoli dei nostri limiti, del fatto che ognuno
di noi sia destinato ad affrontare le esperienze negative di ogni giorno.
E allora, perchè non vivere con "un sorriso sulle labbra", con quel sorriso che ci fa vedere il bicchiere della nostra vita sempre mezzo pieno, con quell'allegria goliardica che non cade nell'eccessività, nella frenesia del "dover" vivere all'insegna del divertimento assoluto?
Riprendiamo dunque il "Carpe diem" di Orazio, ma facendone buon uso!